mercoledì 27 maggio 2015

Questa mia a Voi per...

                                                                       

                                                                        Nonluogo, 27 maggio 2015
Caro signore,
il nostro tempo non è il mio rimpianto... è solo il vostro.

Vostra Io

  
                             

lunedì 25 maggio 2015

Caro cumulo di fogli solcati da una HB...


                  



Giornata pesa, caro cumulo di fogli solcati da una HB.
Talvolta cerco di immaginarti con fattezze umane, in fondo mi accompagni, tranne alcuni periodi, da tutta la vita.
Sarò una maniaca, affetta da ossessione di sfogo su carta?
Non ti pare ch'io sia un po’ attempata per avere ancora il “diario personale”?
Rileggere Loredana poco più che bimba, devi sapere, che m’intenerisce.
Nessuno leggerà quegli scritti, alla fine organizzerò un falò, brucerò tutto di me e di te.
A ben pensarci, fatte salve le fisicità, tu sei un amante appagante.
Solo vorrei, che di tanto in tanto, mi rispondessi, non è cosa buona avere sempre la tua tacita e discreta approvazione.
In fondo non sono mai cambiata.
Da piccina avevo l’amico immaginario; il folletto. Buffo lui che si abbarbicava sull'armadio della zia Lina. Piccino e velocissimo mi faceva tanto ridere.
In seguito arrivasti tu, o per meglio dire, il primo te arrivò dopo l’ennesimo blocco di carta e matita che chiedevo in dono alla mia mamma.
Blocchetti a quadretti che annusavo e carezzavo, ma che lasciavo, immancabilmente, senza segni di vita, intonsi e profumati di carta.
Maledetta mania: la carta. 
Nel mio mondo esistono uomini di carta, con veri cuori di carta, carta velina stropicciata.
Perché mai il mio mondo dovrebbe integrarsi con il mondo vero?
Il mondo vero non è come io lo vorrei.
Neologismi insopportabili riempiono le mie orecchie, mi disturbano e tal volta m’inquietano.
Ero, oggi, appena uscita dalla Gam, sì, lo sai che amo da impazzire quel luogo.
Salita in metro, ascoltavo Stravinskij parlare con la sua Vera, immaginavo un loro dialogo, così come cercavo di vedere ancora il mio amato Casorati.
Tutto era armonioso, tutto in “sezione aurea”, il mio mondo funzionava alla perfezione.
Cercavo di guardare con gli occhi del maestro il paesaggio di Pavarolo, immaginavo Daphne e Francesco da piccino quando la mia attenzione veniva catturata da due fanciulle.
Le due erano spalmate sui sedili di fronte al mio.
Un loro improbabile dialogo mi stava investendo.
Una chiedeva all'altra: <<Oh, ma “Tizio” è un trombamico o lo lovvi?>>. 
Hai capito cumulo di fogli disorientato? Trombamico è una sorta di “cosa umana” che si usa e si getta via.
Un amico/amante.
No, mi sbaglio; amante è una delle più belle parole del dizionario.
Amico è altra cosa, ma un vocabolo altrettanto bello.
Un trombamico è, appunto, una cosa.
Come cosa vuol dire lovvi?
Voce del verbo lovvare, no!
Sì, sto invecchiando… io uso ancora la voce del verbo amare.



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