venerdì 29 novembre 2013

Ci sono menti e poi ci sono Menti

La mente; questo contenitore capace di meraviglie che fa dell’Uomo “la perfezione assoluta”.
Lei, in grado di elaborazioni talvolta complesse, capace di percezioni spesso inspiegabili.
Le sue infinite capacità mi affascinano, così come affascinante è il suo impercettibile rimescolio continuo di ricordi, nozioni e sensazioni.
Essa esegue un lavorio costante, pressoché incessante, svolto in assoluto silenzio.
Sviluppa, valuta, discerne in un tempo infinitesimale.
Quando elabora pensieri rivolti a un altro essere umano può essere sensuale, voluttuosa, è capace di annullare distanze e tempo.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di sfiorare menti eccelse; menti superbe che ancora frequento assiduamente e splendide teste pensanti le quali hanno segnato inevitabilmente la mia esistenza, ma che con dispiacere, e per motivi vari, incrocio di tanto in tanto.
Sono passati pochi giorni da quando ho sentito telefonicamente una di queste menti sublimi, l’occasione è stata il compleanno di un Uomo che per me è stato importantissimo: il suo compleanno.
Parlare con lui riesce ancora oggi, a distanza di trentadue anni, a emozionarmi e farmi considerare il tempo che ho trascorso in sua compagnia senza i connotati di durata; un tempo non tempo.
Un Uomo libero da preconcetti, la cui intelligenza riesce sempre ad affascinarmi nello stesso modo in cui mi affascinava a venti anni.
Una mente raffinata e acuta, pittore sublime capace di dare un senso poetico alla parola scritta e parlata.
Devo tanto a persone come lui, persone che avranno sempre la mia stima e il mio amore.
Oggi pensavo a queste menti; alla fortuna d’averle incrociate, sfiorate, abitate in qualche modo e a come siano tristi, talvolta demoralizzanti, gli inevitabili paragoni con le tante teste“usate” poco e male contro le quali sono inciampata.


Piazza Carignano, Torino
Immagine da:
http://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_Carignano

mercoledì 27 novembre 2013

Trilogia del samurai Matsuyama Kaze di Furutane Dale



Il più bel personaggio che ho scoperto negli ultimi anni. 
Una scrittura fantastica, un mondo fantastico, il Giappone del ‘600 e l’avventura di Kaze alla ricerca della figlia perduta del suo padrone.
Un fascino originale, puro, essenziale... ZEN dalla prima all'ultima pagina.


Agguato all'incrocio
Un villaggio montano nel Giappone del ‘600.
Un signorotto di costose abitudini, contadini, un carbonaio, una casa da tè, briganti, piccoli notabili goffi e corrotti, una prostituta. E un cadavere all'incrocio di quattro strade.
Delitto misterioso che Kaze, samurai di passaggio, decide di risolvere.
Una storia narrata con grazia e humour. 
Un Giappone insolito: umile e ruspante, ma anche pieno di natura, fantasmi, creature misteriose, spiritualità e saggezza.



Vendetta al palazzo di giada
Leale, fortissimo, pronto a “prevedere l’imprevedibile”.
Matsuyama Kaze – un samurai che setaccia il Giappone alla ricerca di una bimba di nove anni figlia dei suoi signori e padroni, trucidati dagli emissari del nuovo shogun – incarna il lato fascinoso e originale di una cultura ancora da scoprire.



A morte lo shogun
“ Al centro della folla c’era uno spazio sgombro, con un solo uomo.
Era di statura media, ma muscoloso. Non aveva il cranio rasato come un samurai, e i suoi capelli erano raccolti in una coda, ma qualcosa nella sua postura fece pensare al capitano che fosse stato un guerriero.”



“ investite in Titoli di sicuro Interesse ”
sconto del 15% sulle letture consigliate dall'Angolo Manzoni clicca su contattaci per prenotare il tuo libro: 



                                                                        Contattaci

mercoledì 20 novembre 2013

Circolo dei Lettori di Torino

Mercoledì  27 novembre 2013 alle ore 18
Ferderico Audisio di Somma del Gruppo 18 in collaborazione con Nicola Roggero della libreria Angolo Manzoni e l’editore Helena Verlucca ospiteranno, presso il Circolo dei Lettori di Torino, l’autrice Monica Traversa per la presentazione de: Il rovescio della coscienza.




lunedì 18 novembre 2013

Tord Gustavsen ensemble : "still there" & "suite"


Tord Gustavsen Nasce a Oslo il 5 ottobre 1970, ma è Trondheim, sempre in Norvegia, la città in cui vi è la sede del conservatorio dove ha perfezionato il suo stile.
Oramai nell'Olimpo dei grandi nomi del Jazz di scuola danese, Tord Gustavsen è generalmente accompagnato da Harald Johnsen al contrabbasso e Jarle Vespestad alla batteria. 
In questo meraviglioso evento si esibisce con una formazione un po’ diversa: Tore Brunborg al sax, Mats Eilertsen al contrabbasso e Jarle Vespestad alla batteria.
Teatro del concerto è La Roque d'Anthéron, da anni sede di un prestigioso festival pianistico.
Buona visione
Angelo



La Roque d'Anthéron

http://www.festival-piano.com/



giovedì 14 novembre 2013

Perdono


Perdonare qualcuno, perdonare se stessi?
Il perdono è per me argomento ostico da sempre, un “atto” ch'io non comprendo e che non frequento.
Discorrere del suddetto, fatte salve rarissime eccezioni, mi ha messo in posizione scomoda anche qualche giorno fa.
In seguito a una conversazione avuta con una persona a me molto cara, ho voluto rivedere e analizzare la mia posizione mentale rispetto al “Perdono”.
Passando in rassegna eventi più o meno importanti della mia vita, mi sono resa conto di non aver alcun motivo di revisione in merito al principio.
Continuo a non credere al perdono e di non essere capace di perdonare né me stessa né gli altri.
Ho osservato, rileggendo con occhi distanti, discussioni avute con il genere umano e ho potuto, così e per l’ennesima volta, costatare di non aver mai avuto il perdono di nessuno, ma di aver scusato molte volte.
È mancato soprattutto il per-dono da parte di quell'umana  "flora" che tanto sottolineava — bontà loro, pesce fritto e baccalà — il valore assoluto e laico del sopraccitato atto.
Ripensando a tutto quel che da vicino mi ha riguardato, mi è tornato alla mente un piccolo uomo, un ominicchio, che poco tempo fa implorava il mio perdono ripetutamente: be’… ho provato un senso di nausea ricordando l’estrema disonestà intellettuale di quelle richieste.
Credo che solo pochi individui possiedano una fertile mente capace di onesta introspezione; introspezione e onestà che permetterebbe loro quantomeno di chiedere scusa.
È assai comodo percorrere discese di corsa, ma sono le salite che comportano fatica, una buona dose di umiltà e solo chi possiede intelligenza pura, scevra dall'odioso orgoglio è in grado di intraprendere.

Prima di riempire la bocca e la mente con effimere richieste o “caritatevoli” elargizioni che mirano quasi esclusivamente a chiudere i conti con la mancanza di obiettiva autoanalisi, forse, basterebbe frequentare più assiduamente il più modesto: ti chiedo scusa.


martedì 12 novembre 2013

Gli Scorta di Laurent Gaudè



“La terra si è aperta… Io lo so che è per me… Sento i miei che mi chiamano… Non ho paura…
La terra si è aperta… 
Io sono un viaggio mancato in capo al mondo…
Io sono stata rabbiosa, vile e generosa…
Io sono l’arsura del sole e la smania del mare.
Voglia la terra rinchiudersi dietro di me.”






“ investite in Titoli di sicuro Interesse ”
sconto del 15% sulle letture consigliate dall'Angolo Manzoni clicca su contattaci per prenotare il tuo libro: 


                                                                         Contattaci

lunedì 4 novembre 2013

Yaron Herman Trio - Jazzmix in Israel 2012

Tel-Aviv 12 Luglio 1982, è lì che nasce Mr. Yaron Herman.
Rimane tuttavia difficile identificare le sue radici. 
Influenze europee e americane hanno decisamente arricchito la sua "tavolozza cromatica".
Qui in trio con Avishai Cohen alla tromba e Ziv Ravitz alla batteria.
Buona visione
Angelo




                      Yaron Herman all'Auditorium di Roma, fonte immagine: http://www.06live.it/


Translate