giovedì 14 novembre 2013

Perdono


Perdonare qualcuno, perdonare se stessi?
Il perdono è per me argomento ostico da sempre, un “atto” ch'io non comprendo e che non frequento.
Discorrere del suddetto, fatte salve rarissime eccezioni, mi ha messo in posizione scomoda anche qualche giorno fa.
In seguito a una conversazione avuta con una persona a me molto cara, ho voluto rivedere e analizzare la mia posizione mentale rispetto al “Perdono”.
Passando in rassegna eventi più o meno importanti della mia vita, mi sono resa conto di non aver alcun motivo di revisione in merito al principio.
Continuo a non credere al perdono e di non essere capace di perdonare né me stessa né gli altri.
Ho osservato, rileggendo con occhi distanti, discussioni avute con il genere umano e ho potuto, così e per l’ennesima volta, costatare di non aver mai avuto il perdono di nessuno, ma di aver scusato molte volte.
È mancato soprattutto il per-dono da parte di quell'umana  "flora" che tanto sottolineava — bontà loro, pesce fritto e baccalà — il valore assoluto e laico del sopraccitato atto.
Ripensando a tutto quel che da vicino mi ha riguardato, mi è tornato alla mente un piccolo uomo, un ominicchio, che poco tempo fa implorava il mio perdono ripetutamente: be’… ho provato un senso di nausea ricordando l’estrema disonestà intellettuale di quelle richieste.
Credo che solo pochi individui possiedano una fertile mente capace di onesta introspezione; introspezione e onestà che permetterebbe loro quantomeno di chiedere scusa.
È assai comodo percorrere discese di corsa, ma sono le salite che comportano fatica, una buona dose di umiltà e solo chi possiede intelligenza pura, scevra dall'odioso orgoglio è in grado di intraprendere.

Prima di riempire la bocca e la mente con effimere richieste o “caritatevoli” elargizioni che mirano quasi esclusivamente a chiudere i conti con la mancanza di obiettiva autoanalisi, forse, basterebbe frequentare più assiduamente il più modesto: ti chiedo scusa.


2 commenti:

  1. Dipende dalla sincerità di chi chiede e di chi perdona. Sono stato perdonato e a mia volta ho perdonato, credo che sia giusto chiedere scusa ma credo anche nel perdono.
    Giovanni

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  2. Io, a differenza sua, non credo in niente, soprattutto non credo nell'onestà degli esseri "umani".
    Per me una persona non è "onesta" solo perchè non ruba, penso che si possa essere disonesti in mille e più modi; uno di questi è, appunto, non mettersi in discussione e quindi non scusarsi.
    Sulla "sincerità" non mi esprimo.

    Non la penso come lei, ma rispetto la sua opinione e ringrazio.

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