Potevo essere martire.
Sono stato carnefice.
Purificai le anime col fuoco.
Per salvare la mia, cercai il cilicio, la preghiera, le lacrime e il giogo.
Gli autodafé mi fecero vedere ciò che in parole avevo sentenziato.
Le carni afflitte, i miserabili roghi, il fetore, le grida, l’agonia.
Sono morto.
Ho scordato i tristi gemiti, ma so che questo vile pentimento è un crimine che sommo all'altro crimine e che il vento del tempo, più tenace d’ogni peccato e d’ogni contrizione, travolgerà entrambi.
Li ho sprecati.
Fonte immagine:
http://fotos.sapo.pt/l_soares/fotos/?uid=jtILAwqi3THMUzUFHlvn
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